La Cappellina

L’oratorio San Giuseppe ha da sempre avuto la propria cappella, definita da mons. Colombo all’inaugurazione del 1973 “in centro e il fiore all’occhiello di un oratorio”, che soprattutto negli ultimi anni ha avuto spostamenti e ricollocazioni.

Dal 1973 al 1998 era in quello che oramai è l’attuale secondo salone-gioco. Al suo interno un piccolo arazzo di San Giuseppe dipinto da un artista olginatese negli anni ’30, ricordava l’intitolazione dell’oratorio al santo.

Nell’estate 1997 con l’improvvisa unione dei due oratori, maschile e femminile, dovuta alla comunicazione dell’imminente chiusura dell’istituto delle suore di Maria Bambina operante in paese dal 1898, si rese necessario dilatare per quanto possibile gli spazi: con l’abbattimento di un muro divisorio di un corridoio, e lo spostamento della cappella di un altro salone più piccolo si riuscì a ricavare un secondo salone diviso solo da una parete mobile.

La cappella così trovò nuova collocazione; l’arazzo venne sistemato e inquadrato per permetterne migliore conservazione, così come la piccola Madonna con Bambino, dono di Egidio Sala proveniente dalla Val Gardena, fu restaurata; la nuova sistemazione permise ad esempio di tenere la cappella aperta tutto il giorno durante il Giubileo del 2000, in quanto raggiungibile senza dover passare da tutti gli ambienti oratoriani.

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La cappellina dal 1998 al 2013.

Con il nuovo progetto di ristrutturazione dell’Oratorio la cappella è stata nuovamente spostata in un ambiente più piccolo; impreziosita da una vetrata artistica, con al sostituzione del tabernacolo (il tabernacolo storico ha preso il volo per la Cambogia nell’agosto 2016, dove verrà utilizzato dal missionario olginatese p. Gianluca Tavola nella costruenda chiesa di S. Giuseppe a Chiumijri) e il completo restauro del Crocifisso offerto dal Gruppo Canto (vedi scheda restauro) ora attende la definizione degli arredi, non più adatti alla nuova capienza e al nuovo stile.

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La cappellina dell’oratorio come si presenta oggi.