Emozione pura essere parte di 10.000 cantanti/musicisti che danno vita ad un grande concerto…essere in Udienza con oltre 100.000 persone ad ascoltare Papa Francesco….farci pellegrini con tutte le corali per attraversare la porta Santa e animare all’unisono la liturgia celebrata da mons. Fisichella..
Questo in sintesi il Giubileo delle corali a cui hanno partecipato alcune di noi, in rappresentanza non solo fisica ma soprattutto di cuore di tutto il Gruppo InCanto.
Venerdì 21 ottobre, dopo avere ritirato il kit a noi riservato, siamo andate in Sala Nervi ad ascoltare Mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, che ci ha parlato del “Il ruolo del Coro nelle Celebrazioni. Ha ricordato come S. Agostino ci dice che “Cantare è proprio di chi ama”, che il canto prende forma in un cuore amato e amante: abbiamo il grande compito di tradurre con la musica e il canto la bellezza e il mistero di Cristo e della Chiesa . Non basta cantare, anche cantare bene, ma bisogna “stare” cantando, non solo la voce ma il nostro essere e esserci deve attrarre a Dio.
Nel pomeriggio abbiamo ascoltato la simpatica relazione tenuta da Mons. Vincenzo De Gregorio, Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra sul tema “Quale musica per la Liturgia? Criteri per la scelta dei canti nella Celebrazione”. Non tanto delle nozioni tecniche..” Chi può dire che una chitarra non possa essere usata, se ben suonata, in Chiesa?” ci spiega che la Chiesa ha fatto proprie le evoluzioni dei secoli e delle culture nella musica liturgica, l’importante è essere fedeli alla Parola…e chiude raccomandando simpaticamente misericordia e comprensione per i sacerdoti e con l’esortarci alla consapevolezza del compito d’insieme del coro: COR…la corda che vibra…CORDIS..il cuore…CORUS..il cantare insieme!
L’ultima relazione tenuta da P. Marko Ivan Rupnik, artista e teologo, sul tema “La Musica come contemplazione della bellezza di Dio”, ci ha aperto il cuore ancora di più al nostro importante ruolo.
“ Il canto mi prende per mano e mi porta a vedere oltre quel pezzo di pane e mi fa riconoscere l’Eucarestia!” ha ricordato l’artista gesuita…partito confidando di essere stonato!
Mons. Frisina conclude i lavori più conferenzieri sintetizzando che il canto è comunione, è gioia, è bellezza, è amore…
L’alba a Roma è affascinante e ne abbiamo goduto in questi giorni….con le levatacce per arrivare in tempo all’udienza e al pellegrinaggio giubilare per i doverosi controlli prima dell’ingresso in piazza.
L’attesa del passaggio e delle parole del Papa ci hanno permesso di fraternizzare con altri cori di altre regioni, oltre a trovare famigliari e amici presenti in piazza..
E poi l’emozione del vederlo da vicino…del sentire le sue parole commentare il vangelo della Samaritana.
La mattinata ha avuto anche la gioia di incontrare il nostro compaesano che opera nelle file della Gendarmeria; grazie al suo comandante e alla disponibilità dei suoi colleghi!
Un mini tour delle bellezze romane, favorito da una giornata splendida e poi..di nuovo coda ai tornelli per rientrare in sala Nervi…prove di canto e…grande concerto, dove mons. Frisina ha diretto i 10.000 partecipanti oltre al Coro della diocesi di Roma e all’orchestra..certo qualcuno ci avrà visto spuntare con le nostre camicie bianche nella differita su TV2000!!!
L’ultima levataccia ci ha portato ad un altro evento clou..il pellegrinaggio giubilare lungo via della Conciliazione, ovviamente non tanto in religioso silenzio quanto in preghiera cantante, il passaggio alla Porta Santa e la Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Fisichella, che oltre a concretizzare le letture proclamate, ha ricordato il “Canta e cammina” di S. Agostino…cantare con la voce, con il cuore e con la vita.
Al termine della celebrazione siamo sbucate su una piazza S. Pietro gremita all’inverosimile per l’Angelus di papa Francesco.
Giorni indimenticabili per noi che c’eravamo, per chi ci ha seguito in tv e per chi abbiamo portato con noi nei cuori!