Il Presepe 2019
Il Presepe non è una semplice tradizione, ma è la rappresentazione di un evento che ha cambiato la nostra storia, ognuno di noi ha l’occasione di sperimentare col Natale la stessa gioia provata dai pastori per aver visto e conosciuto il Salvatore. Ci mettiamo quindi in ascolto della parola dell’evangelista Luca e di Papa Francesco e ci lasciamo avvolgere dalla luce del Signore come accadde ai pastori di Betlemme.
La Nascita di Gesù e la visita dei pastori nel Vangelo di Luca
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Anche Giuseppe, dalla città di Nazaret, salì in Giudea alla città chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.
Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama».
Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Dalla Lettera Apostolica “Admirabile Signum” del Santo Padre Francesco
L’origine del presepe trova riscontro anzitutto in alcuni dettagli evangelici della nascita di Gesù a Betlemme. L’Evangelista Luca dice semplicemente che Maria «diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio». Gesù viene deposto in una mangiatoia, che in latino si dice praesepium, da cui presepe.
Entrando in questo mondo, il Figlio di Dio trova posto dove gli animali vanno a mangiare. Il fieno diventa il primo giaciglio per Colui che si rivelerà come «il pane disceso dal cielo». Una simbologia che già Sant’Agostino, insieme ad altri Padri, aveva colto quando scriveva: «Adagiato in una mangiatoia, divenne nostro cibo». In realtà, il presepe contiene diversi misteri della vita di Gesù e li fa sentire vicini alla nostra vita quotidiana.
Gesù nasce a Olginate
Il Presepe 2019 rappresenta la nascita con Gesù posto nella mangiatoia attorniato dai pastori e dai primi “semplici” testimoni dell’Incarnazione. L’ambientazione è ispirata ad una stalla ancora parzialmente visibile in Olginate in una corte di Via Colombo, la stalla fu utilizzata da Gilardi Angelo Giuseppe detto “Barbison” di Fausta, fino agli anni 60 del secolo scorso.