Sabato 4 Giugno abbiamo partecipato al Meeting Diocesano dei chierichetti! Partenza con il treno dalla stazione di Calolziocorte insieme ai chierichetti di Garlate e Pescate, due cambi di metro ed eccoci pronti in Duomo accolti dal nostro Arcivescovo Mario Delpini! Più di 2500 chierichetti da tutta la Diocesi hanno scelto di accogliere l’invito del nostro Arcivescovo per un meeting che mancava ormai da ben 6 anni.
Dopo l’accoglienza iniziale abbiamo ascoltato la testimonianza di una ragazza cerimoniere che ci ha raccontato la sua storia, partendo dai giorni in cui era una piccola chierichetta entusiasta, passando dai tempi un po’ più incerti delle superiori, fino ad arrivare al giorno d’oggi, in cui è diventata cerimoniere e si prende cura di tutto il gruppo della sua Parrocchia.
La seconda testimonianza è stata quella di un Seminarista che verrà ordinato prete fra qualche giorno. Don Manolo ci ha raccontato di quando faceva il chierichetto da piccolo e di quanto questa sua passione lo avesse infine spinto a entrare in Seminario. Dopo sei anni a Venegono è ora pronto per divenire ufficialmente Sacerdote. Visto l’entusiasmo con cui ci ha parlato, siamo sicuri che don Manolo avrà sempre un occhio di riguardo per i suoi chierichetti!
Anche il nostro Arcivescovo ha voluto lasciarci qualche pensiero prezioso… “Ogni tanto chiedo ai ragazzi che incontro perché scelgono di fare i chierichetti e le chierichette. Qualcuno mi dice per essere una presenza attiva e per non annoiarsi durante la Messa. Altri mi dicono per farsi vedere dalla nonna che dopo ogni Messa mi dice sempre che sono bravo. A questi ragazzi rispondo che Gesù propone un’impresa meravigliosa: “vi ho dato l’esempio perché, come ho fatto io, così facciate anche voi”. Mi piacerebbe fare il chierichetto perché mi piacerebbe fare come ha fatto Gesù: mettermi a servire!“
Delpini ha poi parlato del perché i chierichetti debbano essere riconoscibili: “Chi fa il chierichetto si distingue. Se io faccio sport ad esempio, indosso la maglia della mia squadra perché voglio fare sapere agli altri che appartengo a una squadra e che magari oggi gioco una partita importante. Non importa se non siamo in serie A… io faccio parte della mia squadra e indossarne la maglia indica il mio segno di appartenenza. Quando fate i chierichetti, indossare la veste ha un significato ben preciso: io mi vesto così perché devo servire all’altare, entrare nella festa di Dio. La veste è importante ma non è solo un vestito: la veste dichiara cosa c’è nella mia mente, nel mio cuore e nella mia attenzione.“
Infine, il nostro Arcivescovo ci ha parlato di come viviamo in un periodo difficile, in cui sembra che servano mille imprese per risolvere i problemi, le guerre, … “Fare il chierichetto non è una grande impresa. Fare il chierichetto è un piccolo servizio. Tuttavia, un grande viaggio si realizza perché si inizia a camminare. Non si possono risolvere tutti i problemi, ma si può fare un piccolo servizio per iniziare a fare della vita un servizio. Chi impara a servire può iniziare a cambiare il mondo. Vogliamo la pace!“.
Dopo la benedizione per tutti i chierichetti della Diocesi, abbiamo ringraziato il nostro Arcivescovo con un grande applauso e abbiamo fatto ritorno al nostro oratorio, dove abbiamo condiviso insieme la cena (grazie a chi ci ha aiutato!) per chiudere al meglio questa bella giornata, di cui conserveremo sicuramente le parole con le quali Mario ha concluso il suo discorso per i chierichetti: “Nessuno di noi è capace di risolvere i grandi problemi del mondo, ma ciascuno di noi, facendo una piccola cosa, potrà contribuire a fare una grande impresa!“