E il Verbo si fece carne e pose la sua tenda in mezzo a noi
Il Presepe che abbiamo realizzato per questo Natale ci ricorda queste parole che troviamo all’inizio del Vangelo di San Giovanni e che invitano a riflettere:
“L’antico popolo ebraico era un popolo di nomadi, quindi senza quelle case o quei condomini stabili che per noi oggi sono ovvi e naturali; esso aveva dimorato invece sotto tende montate durante le soste nel deserto. Se teniamo presente questo particolare, l’espressione usata da Giovanni diventa più chiara e mette in luce un fatto straordinario che nella nostra traduzione moderna («venne ad abitare») rischia di restare un poco in ombra: il Verbo, cioè il Figlio di Dio, ha piantato la sua tenda in mezzo alle nostre tende, si è fatto nomade con noi uomini, nomadi nel deserto della storia e della vita. Per abitare tra noi Gesù ha scelto proprio una tenda perché una dimora fissa lo avrebbe relegato in un solo posto. Lui invece vuole abitare tra noi, in qualsiasi situazione ci troviamo, ovunque andiamo. Questo è il nucleo centrale delle feste natalizie, qui sta la grande novità della fede in Cristo che è nato a Betlemme per salvarci. Oggi, come duemila anni fa, risuona la buona novella del Vangelo: Dio non è lontano ed estraneo alle vicende umane, ma ha voluto addirittura porre la sua tenda in mezzo all’umanità, si è fatto uno di noi, per darci la speranza di una vita più alta ed eterna, come la Sua. Il Vangelo, soprattutto oggi, ha qualcosa di nuovo da dirci: all’uomo moderno, che pretende di vivere senza Dio o come se Dio non esistesse, che crede di poterne fare a meno, viene annunciato dal mistero natalizio che Dio invece gli si è fatto vicino, ha piantato la Sua tenda in mezzo a noi, vuole esserci compagno di viaggio, vuole condividere il nostro cammino sulle strade della storia. Senza la Sua tenda, accanto alle nostre tende, la nostra vita diventerebbe un viaggio assurdo in mezzo a un deserto di valori, un viaggio senza inizio e senza meta, senza alcuno sbocco di speranza. Ma “il Verbo ha posto la sua tenda in mezzo a noi!” Il Natale ci regala dunque un compagno di viaggio straordinario, ci regala un cammino sensato nella vita, ci regala una meta verso cui dirigerci, ci regala una speranza e un senso per cui vivere. Questi sono i veri doni delle feste natalizie: nostro dovere è accoglierli con disponibilità e gratitudine”.
I presepi realizzati nelle nostre case dovrebbero farci ricordare proprio questo: il Signore ha piantato la sua tenda in mezzo a noi e non vuole andare più via dalla nostra vita. I pastori sono stati i primi a vedere questa “tenda”, a ricevere l’annuncio della nascita di Gesù. Sono stati i primi perché erano tra gli ultimi. Sono stati i primi perché vegliavano nella notte, facendo la guardia al loro gregge. Con loro ci fermiamo davanti al Bambino in silenzio. Con loro ringraziamo il Signore di averci donato Gesù.
Buon Natale! Il Gruppo Presepe













